Maria Domenica Brun Barbantini nasce a Lucca il 17 gennaio 1789. A diciott’anni, è chiesta in moglie da Salvatore Barbantini, ma dopo appena cinque mesi dalle nozze, «lo sposo adorato» muore improvvisamente lasciando tragicamente sola Maria Domenica già in attesa di un figlio. Qualche anno dopo un’altra prova attende la giovane vedova: Lorenzino, il figlio amatissimo che era tutta la sua consolazione, muore quasi improvvisamente, colpito da grave malattia, all’età di soli otto anni.
Due storie d’amore spezzate tragicamente e prematuramente. Ci si potrebbe attendere una reazione disperata, ma Maria Domenica non cade nella tentazione di una ribellione verso la crudeltà del destino, o verso Dio. Al contrario, incanala il fiume d’amore che sta dentro il suo animo verso Dio “incarnato” nei poveri che incontra. D’ora in poi, il suo cuore brucerà d’amore, di tenerezza e di cure per i malati poveri e soli, per gli abbandonati, per i morenti.
Impegnata da anni nell’assistenza domiciliare ai malati bisognosi e abbandonati nel proprio domicilio della sua città, vede l’immensità del lavoro e sente il bisogno di moltiplicare le braccia della carità.
Per tale scopo formula il progetto di raccogliere intorno a sé altre persone, animate dallo stesso ideale e identico amore per le inferme e il 23 gennaio 1829 dà origine all’istituto nella città di Lucca, in Italia.
Le figlie della Barbantini, presenti in quattordici paesi del mondo, continuano la sua missione di carità offrendo ai malati e ai sofferenti la tenerezza e la misericordia del Signore.